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Iniziativa finanziata dal FEASR MISURA 19
sottomisura 19.2 del PSR Molise 2014/2020 (Reg. Ue 1305/2013)
Organismo responsabile dell’informazione: GAL Molise rurale
Autorità di Gestione Responsabile: AdG PSR Regione Molise
Venafro, strategicamente posizionata tra Molise, Campania e Lazio, è un crocevia incastonato tra Matese e Mainarde, bagnata dal Volturno. Simbolo illustre di Venafro è la Cattedrale di Santa Maria dell’Assunta, che narra secoli di storia, arte e fede.
La cattedrale: storia, arte e il mistero di “Marzo Settecappotti”
Le origini della Cattedrale di Santa Maria dell’Assunta risalgono al V secolo, edificata sul colle San Leonardo riutilizzando materiali antichi. L’architettura fu radicalmente rifatta nell’XI secolo, passando allo stile romanico-cluniacense, probabilmente sotto il vescovo Pietro di Ravenna. La sua storia è segnata da saccheggi, incendi e terremoti (1349, 1456), che hanno richiesto continue ricostruzioni, rendendola simbolo di resilienza venafrana.
Sede vescovile dal 496, oggi è Concattedrale della Diocesi di Isernia-Venafro . Un forte richiamo per il turismo religioso è la Porta Santa, presente dal 1508 .
L’interno custodisce un prezioso patrimonio artistico, con antichi affreschi del XIV secolo. Spicca l'”Albero di Jesse” del Quattrocento e frammenti di un ciclo pittorico dedicato ai Santi Nicandro, Marciano e Daria, patroni di Venafro .
Un elemento di curiosità è il bassorilievo del vescovo Pietro di Ravenna, noto come “Marzo Settecappotti” . Questo soprannome, legato all’aspetto insolito della figura, invita a scoprire la leggenda e le tradizioni locali .
Venafro: un territorio da scoprire, oltre la cattedrale
Venafro offre attrazioni oltre la Cattedrale, rendendola una destinazione completa per il turismo culturale. Il passato è tangibile nelle vestigia romane e medievali. L’Anfiteatro del Verlasce (I sec. d.C.) testimonia la grandezza romana .
Il Castello Pandone, da fortificazione a dimora rinascimentale, ospita il Museo Nazionale con opere d’arte . Il Museo Archeologico Nazionale, nel monastero di Santa Chiara, custodisce la “Venere di Venafro” e gli “Scacchi”.